La Rosa dei Venti hotels poggia su un morbido altopiano collinare, battuto dal vento e dalla brezza marina, a circa 5 chilometri dal mare in linea d’aria.
Laddove risiedeva l’antica civiltà Abacena in epoca premoderna, quindi in uno degli avamposti più fortunati della storia antica siciliana, fu costruito in età contemporanea l’insediamento rurale tra torrefazioni, palmenti e case contadine. Su quello che restava quindi, dei vecchi reperti, testimonianza di una Sicilia contadina e legata alle risorse del territorio, sorge oggi La Rosa dei Venti.
Il punto strategico gode di uno dei panorami più suggestivi dell’intero comprensorio tirrenico, con una vista mozzafiato sul golfo di Patti che si estende per decine di chilometri da Capo Milazzo al Santuario del Tindari e racchiude la striscia di mare che separa la terraferma dalle Isole Eolie. Non a caso le Isole della divinità del vento, conservano un forte legame con i venti di Campogrande, trovandosi praticamente di fronte ed elevandosi alle stesse altitudini delle Isole.
Su questo scenario incantevole, bagnato dalla frescura dei Nebrodi, dei Peloritani e dal percorso montano che conduce direttamente all’Etna, il vulcano più grande d’Europa, l’Hotel si desta con il suo maestoso giardino in pietra. Il territorio di fortunata enclave turistica, offre infatti il meglio della Magna Grecia e della cultura culinaria e storica della fenicia araba-normanna. Di questa epoca sono infatti i castelli di Tripi, di Milazzo, Monforte e Castroreale – facilmente raggiungibili grazie alla Statale 113 e all’Autostrada A20 – a neanche 20 minuti di auto. A valle, invece, i borghi marinari di Milazzo e Calderà fino a Tonnarella e Oliveri. Il tutto a una manciata di chilometri. Insediamenti greci si ritrovano al Tindari e in alto, a Montalbano Elicona. Mentre del periodo aragonese sarà possibile ammirare il Castello di Montalbano Elicona, il borgo di Milazzo con i suoi palazzi tardo-barocco. Sempre dall’autostrada sarà possibile raggiungere la costa ionica della provincia messinese e fare gite a Taormina o a Sant’Alessio siculo e nell’entroterra: Savoca, dove si trova il Bar Vitelli protagonista del film Il Padrino, Francavilla di Sicilia con l’ingresso alle Gole dell’Alcantara, il parco fluviale più bello della Sicilia.
MILAZZO
Milazzo è una nota meta balneare, ma ha anche tanto da offrire in termini di storia del territorio. Il suo tratto costiero, tra l'altro, è uno dei più lunghi dell'intera isola siciliana, stimato in circa 15 chilometri di spiaggia libera. Non per questo, però, la cittadina non offre attrattive anche culturali ed artistiche. La parte vecchia della città ricorda il piccolo borgo che era una volta Milazzo, con la cittadella e le antiche mura a predominare dall'alto i quartieri medioevali che si spiegano lungo il centro della cittadina. La cittadella fu fortificata durante il periodo arabo, sebbene la sua funzione difensiva la svolgeva già dai tempi della presenza dei greci, che avevano fatto di Milazzo una vivacissima acropoli. Un luogo di assoluto interesse all'interno del borgo è il Santuario di San Francesco di Paola, chiesa edificata dal santo stesso nel '400, ma che nel Settecento ha poi subito una forte ristrutturazione. Particolarmente belle sono la facciata esteriore, curvilinea e riccamente decorata, e l'interna Cappella di Gesù e Maria, ove si trova una statua della Madonna risalente alla seconda metà del Quattrocento. Sempre nel borgo storico si trovano il Palazzo dei Vicerè, risalente al XVIII secolo e fortemente dominato dallo stile Barocco, e la Chiesa della Madonna del Rosario, che fino al 1783 è stata sede del Tribunale dell'Inquisizione. Gli antichi borghi ravvivati dai pescatori si trovano al Tono nella zona cosiddetta della ‘Ngonia, l’angolo di mare più bello e a Vaccarella, dove inizia la salita Panoramica che conduce al Capo. Dalla sommità è possibile visitare la chiesetta di Sant’Antonio di Padova, costruita sul costone roccioso a Ponente, mentre dalla sommità più estrema, in un lungo percorso paesaggistico e suggestivo, si trova il laghetto di Venere, un angolo di paradiso incastonato nella roccia granitica e il mare aperto.
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MILAZZO
MONTALBANO ELICONA
Coronato da un maestoso castello, circondato da boschi secolari che profumano di migliaia di essenze è uno dei centri più antichi e suggestivi della zona dei Nebrodi, ricco di storia, arte e tradizioni. E' prevalentemente un centro agricolo. Prodotti prevalentemente coltivati sono uva, cereali, castagne, noci, nocciola-noci. La gastronomia tipica sono "maccheroni stirati a mano" e condite con sugo di carne di maiale, carne di montone e carne di capra. Più importante è la produzione di dolci con mandorle, nocciole e il biscotto tipico della Pasqua. I monumenti più interessanti sono la chiesa madre, oggi conosciuta come la Basilica Minore e la Chiesa di S. Caterina. Interessante da vedere sono anche alcuni bei portali barocchi: il Portale di casa Messina-Ballarino, il Portale di casa Mastropaolo e anche la Fontana di Guttuso. Il complesso del Castello edificato in epoca normanna da Federico II e definito poi dal nipote Federico III d’Aragona che vi dimorerà nei periodi estivi. Il Castello costituisce il nucleo del famoso “Borgo dei Borghi 2015”. Più a monte è possibile visitare i megaliti dell’Argimusco, insediamenti risalenti all’età del Bronzo, scolpiti su enormi blocchi di pietra dai tratti antropomorfi. È stato infatti definito come la ‘Stonehenge siciliana’.
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MONTALBANO ELICONA
EOLIE
Le Isole Eolie, dette le sette sorelle, sono Lipari – la più grande – Vulcano, Salina, Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi. Sono un arcipelago di origine vulcanica in parte ancora sommersi, a largo tra la Calabria e la Sicilia nel Mar Tirreno, appartenenti però alla provincia di Messina. Il nome Isole Eolie deriva dal Dio Eolo, re dei venti. Secondo la mitologia greca, Eolo si riparò su queste isole e diede loro il nome, grazie alla sua fama di domatore dei venti. Viveva a Lipari, e riusciva a prevedere le condizioni del tempo osservando la forma delle nubi sbuffate da un vulcano attivo, probabilmente lo Stromboli che gli isolani continuano a chiamare “Iddu”. Due delle 7 isolette sono vulcani attivi ovvero Stromboli e Vulcano, mente le altre sono soggette a vulcanismo secondario e sono: Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea (che si compone degli isolotti basaltici di Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca), Salina. Le Isole Eolie sono facilmente raggiungibili sia dalla Sicilia che dalla Calabria, via mare, con appositi aliscafi di varie compagnie turistiche, che via aerea con gli elicotteri. Insignite della nomina di Patrimonio dell'umanità dall'Unesco, si stima che nelle Isole Eolie arrivano circa 200.000 visitatori all'anno. Le Isole Eolie, oltre ad essere meta turistica estiva, sono abitate anche nell'arco dell'anno. Le isole Eolie offrono al turista una natura incontaminata, paesaggi mozzafiato, fondali di inestimabile bellezza ed un mare cristallino. A Lipari sono presenti insediamenti pre-moderni e il Castello costruito nel IV secolo a.C. mentre è possibile visitare la Cattedrale di San Bartolo costruita attorno al 1100 d.C. Sull’Isola di Salina invece, si può visitare Pollara, luogo suggestivo in cui fu girato il celebre film di Massimo Troisi nel 1994, Il Postino e dove ancora oggi si celebra il SalinaDocFest.
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EOLIE
TINDARI
La città greca "Tyndaris" fu fondata nel 396 a.C. da Dionigi di Siracusa come caposaldo del suo dominio sulla costa tirrenica. Di grande interesse oltre che al Santuario della Madonna nera del Tindari, sono i reperti archeologici che consentono di leggere in qualche modo la sua storia antica. Soprattutto nel decennio 1950-60 se ne sono scoperti tanti e di grande valore. Nessun tempio è riscontrabile tra le rovine dell'antica Tyndaris; eppure il pantheon tindaritano è ricco e variopinto, com'è chiaramente dimostrato nelle sue emissioni monetali. Restano dell'antica Tyndaris i ruderi, imponenti ed importanti, che ci testimoniano la sua passata grandezza: le ampie mura perimetrali della città, l'anfiteatro romano, la basilica, le terme, alcune case e vie con importanti mosaici; il museo che conserva reperti archeologici di grande interesse. Incredibile è il panorama che si può osservare dalla piazza principale, la quale sovrasta i laghetti di marinello, riserva naturale e paesaggio unico al mondo. Il teatro greco di Tindari venne costruito in forme greche alla fine del IV secolo a.C. e in seguito rimaneggiato in epoca romana, con una nuova decorazione e l'adattamento a sede per i giochi dell'anfiteatro. Rimasto a lungo in abbandono e conosciuto solo per le illustrazioni del XIX secolo, era appoggiato alla naturale conformazione a conca della collina, nella quale furono scavate le gradinate dei sedili che potevano ospitare fino a 3000 persone.
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TINDARI
TRIPI
Piantato su un caratteristico colle, a pochissimi chilometri dalla costa Tirrenica, sorge l'abitato di Tripi, uno dei più antichi e suggestivi borghi dell'area nebroidea, centro tranquillo e appartato, ricco di storia e tradizioni. Una parte del territorio di Tripi, ricade nella Riserva Naturale del "Bosco di Malabotta". Il paese è circondato da monti maestosi, mentre dall'alto del colle che sovrasta l'abitato, dove si trovano i ruderi di un antichissimo castello normanno, si può ammirare un maestoso e suggestivo paesaggio. Dal versante della marina si apre la distesa del Tirreno, col promontorio di Tindari, Capo Milazzo e le incantevoli Isole Eolie; a sud-ovest, è di scena l'Etna. Distese di uliveti, vigneti, alberi di querce, mandorli, noci e agrumi fanno da cornice al piccolo centro collinare e si estendono, accompagnati da una lussureggiante ginestra, verso Campogrande. Dell’antica civiltà di Abakainon è possibile visitare oggi il Museo Archeologico Santi Furnari che conserva i reperti tra cui frammenti d’oro di corone e monete, gioielli, anfore e ornamenti funerari.
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TRIPI
CASTROREALE
Adagiato sopra un roccaforte dei Monti Peloritani, l'abitato di Castroreale è circondato da una corona di alture digradanti verso settentrione, che lasciano aperta, tra il promontorio di Milazzo e quello di Tindari e di Capo Calavà, l'ampia visione del Tirreno, dal quale, tra brume e cortine vaporose, emergono con le loro sagome più o meno nitide le isole dell'arcipelago eoliano.
Spettacolari sono sempre i tramonti, specialmente quando l'orizzonte si accende di rosso e il mare assume l'aspetto di un crogiolo luccicante di oro fuso. Ma interessanti sono anche le visioni che il centro storico offre al visitatore con quell'aspetto dignitoso e accattivante che gli deriva dalla sua edilizia, certo modesta, ma per lo più rispettosa dell'originario assetto urbanistico medioevale e delle caratteristiche ambientali.
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CASTROREALE
TAORMINA
Oltre al grazioso centro storico, a Taormina possiamo ammirare:
il celebre Teatro Greco, un maestoso edificio di epoca ellenistica completamente ricostruito dai Romani, rappresenta il secondo teatro siciliano per ampiezza (dopo quello di Siracusa) ed è sede di numerose manifestazioni culturali;
la Chiesa di san Pancrazio, eretta sui resti del Tempio di Serapide e conserva al suo interno interessanti opere d'arte;
il Duomo di san Nicolò, edificato nel XIII secolo, fu completamente restaurato nel XVIII secolo, ed oggi conserva numerose opere d'arte dei secoli XV-XVII;
il Castello di Taormina, posto su un'altura dalla quale si domina tutta la città, è un'antica costruzione oggi ridotta in stato di rudere;
l'Odeon romano, edificato in età imperiale su dei resti ellenistici, si trova nel retro della seicentesca Chiesa di santa Caterina;
le numerose porte cittadine, tra le quali citiamo Porta di Mezzo e Porta Catania, le due più antiche di tutta la città;
i palazzi nobiliari, viva testimonianza del glorioso passato di Taormina.
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TAORMINA
ETNA
L'Etna appare come un grandioso monumento isolato, il suo pennacchio di fumo un fregio gentilizio immobile contro lo sfondo di una grandiosa tela scenografica azzurra che reca dipinte immobili nubi decorative.
Tanti sono gli aspetti che meritano di essere conosciuti nell'unico davvero modo possibile: ispezionarlo in lungo e in largo con tanta energia, pazienza, amore.
L'Etna è il più alto vulcano attivo d'Europa, ha un diametro alla base di ben oltre 40 km ed un'altezza di 3350 metri. L'Etna con le sue frequenti eruzioni che vanno come durata da pochi giorni a qualche anno è sempre in continua mutazione.